mercoledì 3 dicembre 2008
DA FORLI UN NUOVO IMPULSO PER IL SISTEMA ROMAGNA
Prendiamo il caso di Forlì. La nostra città sta finalmente cambiando in tal senso,e da qui a pochi mesi vedrà un ulteriore e decisivo passo avanti del tanto atteso sistema tangenziale, che andrà poi a completarsi nella prossima legislatura( sorprese permettendo) e che permetterà anche agli abitanti dei paesi prossimi a Forlì, e mi riferisco a quelli della vallata del Rabbi, di poter godere della bellezza delle colline, senza essere tagliati fuori dalla vita della città. La velocità dei trasporti e degli spostamenti porterà un notevole miglioramento alla qualità della vita, ridurrà il tempo di attesa nel traffico, con conseguenti vantaggi per la vita privata e per il lavoro dei cittadini. In più abitare a 15 km dal centro non sarà più penalizzante come lo è ora. Oltre a ciò, tutto il sistema viario è in evoluzione, così come è in continuo studio il miglioramento del sistema viario,dei parcheggi, delle zone a traffico limitato, delle piste ciclabili.
Ma fuori dal confine cittadino, tutto decade, e raggiungere le grandi città della Romagna diventa un lungo percorso, dispendioso in tempo e in denaro. Perché Cesena dista ancora 30 minuti di traffico? Pochi km distanziano la secante di Cesena a Via Mattei a Forlì, pochi km distanziano due città della stessa provincia, e meglio ancora pochi km distanziano il sistema tangenziale di queste due importanti realtà romagnole. Non parliamo di Ravenna, dove alla mancanza di collegamenti stradali si unisce quella ferroviaria. E' un problema che va posto, e che si deve porre chi ha competenze al riguardo. Il senso di questo ulteriore richiamo da parte nostra sta nel fatto che per far crescere un territorio, bisogna abbattere il più possibile le barriere e le distanze. La gente che si muove, per lavoro o per piacere, sa di cosa parliamo, la Romagna ha bisogno di fare sistema, e i collegamenti sono la base indispensabile per questo.
Un piccolo esempio, pensate all'aeroporto Ridolfi. Perché possa lavorare con profitto, deve poter servire tutta la Romagna, e per poterlo fare deve essere più velocemente collegato a tutte le grandi province romagnole, che a loro volta si sentiranno più sicure di poter investire in quello che sarà il loro aeroporto. E' difficile quantificare quanti benefici potrebbe avere, ma è facile affermare che sarebbero tanti.
La grande forza di questa terra, è la sua capacità di essere produttiva persino in un contesto meno avantaggiato, ma soprattutto, il fatto che ha ancora un grande potenziale inespresso. Noi di Nuova Romagna vogliamo far di tutto per realizzare questo potenziale, in primis con Forlì, che possa fungere da esempio e da guida verso la Romagna del futuro.
mercoledì 22 ottobre 2008
Aeroporto a Forli. Il bivio è sempre più vicino
Per riassumere, un nuovo grande aeroporto, al servizio del turismo e di tutte le più grandi città e realtà romagnole, emblema del sistema Romagna, forte da avere una posizione più sicura nel contrattare con le compagnie, a differenza di adesso, in cui si cerca l'accordo con una sola di queste, per quanto grande essa sia, ma pur sempre una sola. E autonoma dalle decisioni di Bologna, la cui unica colpa, secondo il mio personale parere, è quella di avere giocato un po' sporco in un ottica di mercato, mentre Forlì la considerava alla stregua di un fratello maggiore.
Perché abbiamo detto si alla ricapitalizzazione? perché tutte le forze politiche del consiglio, da quello che è emerso lunedì pomeriggio, ritengono adesso che il Sistema Romagna sia la via da seguire, e che Forlì possa rivestire il ruolo dell'Aeroporto della Romagna. Se questa è la vera motivazione, noi siamo aperti al dialogo, ricordando che però non è sufficiente dire facciamo sistema, bisogna agire in un più ampio spettro, in primis dalla viabilità tra le principali città romagnole, poi nelle relazioni tra queste, e nelle scelte strategiche.
Sensibili come siamo all'argomento, non esiteremo a tenervi informati.
A presto.
Riccardo Tampellini
giovedì 2 ottobre 2008
AVERE 20 ANNI A FORLI'
La domanda che ogni amministratore pubblico dovrebbe porsi quando pensa alla propria città è la seguente: “ Se non ci fossi nato, verrei ad abitare in questa città?Se no, perché?”
Come me lo domando io, così fanno migliaia di ragazzi che devono scegliere quali corsi formativi frequentare all'Università, impegnando i successivi 5 anni della propria vita, e in egual maniera si domandano i ragazzi nati e cresciuti a Forlì, posti di fronte a scelte importanti per il futuro.
E' un argomento importante perché la qualità della vita per un ventenne è un fattore importantissimo, da non sottovalutare sia per la scelta dell'Ateneo che per la permanenza dei residenti.
Forlì è una bella città, ideale per le famiglie e per i bambini, con un'eccellente offerta formativa soprattutto per gli studi universitari, ancor più completa ora con l'imminente arrivo del corso di specializzazione del Dipartimento dei Beni Culturali di Bologna. Offre inoltre tanti occasioni e luoghi di sport e benessere, e sicuramente, è una città che incarna il culto del mangiare bene.
Ma ha un problema che riguarda il tempo libero e gli eventi per i ragazzi. Un'espressione tipica dice che “ a Forlì non c'è niente da fare”, sebbene,per la verità, l'espressione è in genere più colorita. Non è del tutto vero, ma laddove l'arte non arriva, laddove i musei fanno orario di ufficio e chiudono la sera( vedi il S.Domenico), dove non c'è creatività, avere 20 anni è difficile.
Dove non c'è musica per le strade e nei palazzetti, dove la piazza e le strade del centro sono vuote perchè mancano gli eventi e dove alle 20.00 tutto si spegne, avere 20 anni a Forlì è frustrante.
Questo non vuole essere una lamentela stereotipata, vuole essere uno stimolo a investire in ciò che può fornire occasioni di incontro, di contatto umano, di musica sia nel cuore di Forlì che in tutti i quartieri della città, senza la paura di organizzare troppo o di pensare in grande.
In un periodo in cui qualcosa si muove, quando a Forlì nascono associazioni culturali, luoghi di incontro, negozi con orari più accessibili capisco che ci sono persone attente e vogliose di portare più in alto il livello della città. A loro va il mio ringraziamento, perché nel mettere passione nei propri investimenti, forniscono una grande carica alla città intera.
Un impegno per Nuova Romagna è di spingere ed insistere affinché in città, eventi, musica, arte diventino sempre più una regola piuttosto che una rara e bella eccezione.
martedì 3 giugno 2008
Energia, salute, rifiuti: la necessità del "porta a porta".
Nel mese di aprile in Consiglio Comunale è stato affrontato il Piano Energetico Ambientale. E' un piano articolato che include interventi a breve e lungo periodo, sul quale abbiamo espresso un consenso generale, soprattutto riguardo a quegli interventi relativi alla riduzione degli sprechi. Alcuni esempi: la definizione di nuovi standard costruttivi nell'edilizia privata, la presentazione di progetti per sostituire il gommato con la rotaia per le zone industriali, il completamento della copertura a metano, e non più del gasolio, negli uffici pubblici. Sono molteplici gli argomenti per cui siamo stati favorevoli, abbiamo riconosciuto lo sforzo dell'amministrazione, e l'abbiamo sottoscritto. Il punto più controverso è stato, ed è ancora, quello legato al Termovalorizzatore. Nuova Romagna non è insensibile agli argomenti proposti dal comitato Clan Destino e alle posizioni della Dott.ssa Gentilini per la salute e l'ambiente della città. Riconosciamo che l'inceneritore non è certo lo strumento più innovativo per produrre energia, così come non è il più efficace. La città però deve arrivare ad un compromesso, perchè ha anche bisogni energetici, che altrimenti richiederebbero l'utilizzo di centrali elettriche, opzione già bocciata dalla città. In questo, il Termovalorizzatore contribuisce coprendo una percentuale del fabbisogno cittadino. Come fare a controbilanciare la presenza di un terzo inceneritore nel comprensorio forlivese? Impegnandosi a fondo su quello che questa amministrazione ha più volte rinviato: la raccolta porta a porta dei rifiuti. E' un argomento che sta molto a cuore ai giovani di Nuova Romagna, perchè per la nostra generazione è una necessità riconosciuta, ed ancor più lo è per le generazioni più giovani, che imparano a scuola ed insegnano a casa. Il grande successo che sta ottenendo in tutti i luoghi in cui è stata adottata, con l'esempio più vicino di Forlimpopoli che ha prodotto valori vicini al '75% di raccolta differenziata, piegano ogni critica a questo importantissimo sistema di gestione dei rifiuti.
Come funziona? E' un sistema semplice, che richiede un minimo di attenzione per le prime volte, ma una volta capito il meccanismo diventa routine. Inoltre, Nuova Romagna riconosce a questo progetto un triplice valore: quello civico, in quanto la raccolta differenziata porta a porta responsabilizza il cittadino nel rispetto verso la propria città, verso di sé, e verso gli altri. Quello ecologico, perchè la quantità di indifferenziato prodotto sarebbe di gran lunga minore rispetto ad ora, con evidenti benefici per la salute di tutta la città, senza contare le innumerevoli possibilità fornite dal riciclo di carta, plastica, organico, vetro, alluminio. Terzo, un vantaggio economico, pari alla riduzione media in bolletta del 20%, come gli esempi di Sasso Marconi(BO) e ancor meglio Capannori(LU) hanno dimostrato. In questo l'amministrazione è indietro, si parla di sperimentazione per la zona del Ronco, ma noi riteniamo che, se ben organizzata dagli addetti alla raccolta, con una informazione capillare per le famiglie, soprattutto attraverso corsi nelle scuole, la raccolta possa e debba essere estesa il prima possibile a tutta la città.
Come per ogni argomento che affronta, Nuova Romagna cerca di guardare più lontano possibile, di fare scelte lungimiranti, di fare compromessi che possano portare il beneficio più esteso alla città.
Per poter trovare un compromesso tra le necessità energetiche e quelle ambientali, è necessario passare il prima possibile alla raccolta differenziata porta a porta. Al riguardo confidiamo che l'Amministrazione accolga al più presto le nostre osservazioni, per completare quello che giudichiamo un buon Piano Energetico Ambientale.