Lunedì 13 ottobre si è svolto un ennesimo capitolo della lunga agonia dell'aeroporto di Forlì. Di fronte ad una nuova necessaria ricapitalizzazione(dovuta all'uscita della SAB dal consiglio di amministrazione) abbiamo ribadito che la strada da intraprendere è un'altra. nel lontano 2004 parlammo apertamente di spostare l'aeroporto di Forlì a Pisignano, in quanto la base militare si stava spostando, i collegamenti stradali erano soddisfacenti, e in quanto il potenziale di sviluppo e crescita era enorme. Il nuovo aeroporto sarebbe dovuto diventare l'Aeroporto della Romagna, in una posizione baricentrica a Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini e tutta la riviera romagnola, con ottimi collegamenti stradali esistenti( E 45 su tutte, autostrada A-14) e comunque perfettibili, perché a Forlì manca un collegamento veloce alle altre città, alternativo all'autostrada.
Per riassumere, un nuovo grande aeroporto, al servizio del turismo e di tutte le più grandi città e realtà romagnole, emblema del sistema Romagna, forte da avere una posizione più sicura nel contrattare con le compagnie, a differenza di adesso, in cui si cerca l'accordo con una sola di queste, per quanto grande essa sia, ma pur sempre una sola. E autonoma dalle decisioni di Bologna, la cui unica colpa, secondo il mio personale parere, è quella di avere giocato un po' sporco in un ottica di mercato, mentre Forlì la considerava alla stregua di un fratello maggiore.
Perché abbiamo detto si alla ricapitalizzazione? perché tutte le forze politiche del consiglio, da quello che è emerso lunedì pomeriggio, ritengono adesso che il Sistema Romagna sia la via da seguire, e che Forlì possa rivestire il ruolo dell'Aeroporto della Romagna. Se questa è la vera motivazione, noi siamo aperti al dialogo, ricordando che però non è sufficiente dire facciamo sistema, bisogna agire in un più ampio spettro, in primis dalla viabilità tra le principali città romagnole, poi nelle relazioni tra queste, e nelle scelte strategiche.
Sensibili come siamo all'argomento, non esiteremo a tenervi informati.
A presto.
Riccardo Tampellini
mercoledì 22 ottobre 2008
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